Giovedì sera, trattoria Regina Margherita: si va a provare qualche specialità napoletana! Mi accompagna Ixio, con cui condivido spesso esperienze enogastronomiche estreme… ed infatti meno male che avevamo prenotato! Il locale è gremito ed il team di camerieri, rigorosamente “di giù”, opera convulsamente sotto la supervisione del caposala… il quale verificata la mia prenotazione, ci fa accomodare dopo un buon quarto d’ora di attesa.
Finalmente seduti! Ci apprestiamo a recitare il menu, si, recitare perché, bella sorpresa, tutte le portate sono scritte in napoletano, e mi tocca sfoggiare la mia migliore interpretazione forte di antiche reminiscenze dialettali… la pronuncia è incerta, zoppicante… ma per Ixio fa lo stesso! (Mi guardo attorno sperando che nessun napoletano verace stia ascoltando lo scempio del dialetto…). E per cotanta “esperienza”, guadagno sul campo la facoltà di decidere il menu della serata!
Esordiamo con il “cuppetiello e zì Filippo”, cartoccio di panzarotti, arancini e quant’altro la “pastelleria fritta” partenopea può offrire… e devo ammettere che la “pizzella sugo e parmigiano” è quasi all’altezza di quella che preparava mia nonna! Cercando di dare un giudizio super partes: gusto autentico, fritto leggero ma impasto un po’ troppo denso per i miei gusti… e vabbè… sarà colpa dell’aria di Torino! Se proprio dovessi dare voti, un bel 7 e ½.
Intanto ci viene servito il vino, un buon Aglianico che si rivelerà azzeccato per il resto della cena… Ed infatti, signori e signore, ecco a voi….a’ “parmiggian’ ‘e mulignane” (parmigiana di melanzane)! Non potevo non ordinarla: particolarmente all’altezza, la melanzana mi è sembrata “fritta e rifritta” al punto giusto! Ottima… peccato sia sparita dai piatti in pochi secondi!! Voto: 8 e ½.
Arriviamo nel vivo… e qui casca l’asino! Purtroppo il menu del ristorante non prevede il piatto combinato che è un must della cucina napoletana: “sasicc e friariell” (salsiccia e friarielli… per chi non lo sapesse i friarielli sono una sorta di cima di rapa). Poco male, ordiniamo le due pietanze separatamente e quando ci vengono servite, componiamo un piatto unico guadagnando l’ammirazione del caposala che fa notare la cosa ad un cameriere esclamando: “è così che mangia un vero napoletano!” (a dire il vero avremmo dovuto infilare il tutto in mezzo sfilatino appena sfornato…). Purtroppo qui mi tocca essere particolarmente critico… se dei friarielli sono rimasto soddisfatto (quasi al pari di quelli che mangio a casa… “la mamma è sempre la mamma”) la stessa cosa non posso dire della salsiccia: troppo grassa, accompagnata da un crostino con maionese (“ma che c’azzecca?”) un contorno di patatine fritte e, mannaggia, servita “spaccata” (forse x ottimizzare i tempi di cottura…). Ma la salsiccia, e questa è una mia opinione, è bella in sé, con la sua consistenza e coerenza di salsiccia… non meritava di essere “ingiuriata” come in qualsiasi birreria del centro! Voto: 6 e ½ … grazie ai friarielli che tirano su la media (capisci ammè…)
Vabbè, forse natali e natali trascorsi a Napoli mi hanno abituato al meglio, ma è proprio in virtù di questo che ho particolarmente gradito le portate finali: “cucuzzielli a scapece” (zucchini condite con aceto… detto così sembra facile) e “mulignane a fungitiello” (melanzane trifolatate alla maniera di funghetti… detto così rimando ad un successivo post di ricette). Zucchini ineccepibili, idem le melanzane, anche se personalmente le avrei preferite più “saporite di sale”, voto: 8/9, per entrambe!
E qui casca l’Ixio! Devo ammettere che ciascuno dei piatti degustati, avrebbero meritato una serata a sè, non solo per evitare la sovrapposizione dei gusti, ma anche per scongiurare il pericoloso effetto “mattone sullo stomaco”… soprattutto per chi, come Ixio, si avvicina per la prima volta alla cucina partenopea… però, insomma, non potevamo non prendere il dolce! Anzi, una degna composizione dei dolci napoletani che ritengo più rappresentativi: babà, sfogliatella e zeppola… ottimi! Alla nostra richiesta di tris, il cameriere esclama qualcosa di irripetibile ad esprimere la resistenza dei nostri stomaci… ed in premio ci siamo meritati un buon limoncello, rigorosamente offerto!
Conclusioni: locale piacevole, grazie al personale si respira “aria di giù”, forse un po’ troppo affollato perché “alla moda,” il Regina Margherita merita senz’altro una nuova visita, magari per provare qualche primo piatto, un fritto di pesce, o più semplicemente una pizza… rigorosamente salsiccia e friarielli!
Finalmente seduti! Ci apprestiamo a recitare il menu, si, recitare perché, bella sorpresa, tutte le portate sono scritte in napoletano, e mi tocca sfoggiare la mia migliore interpretazione forte di antiche reminiscenze dialettali… la pronuncia è incerta, zoppicante… ma per Ixio fa lo stesso! (Mi guardo attorno sperando che nessun napoletano verace stia ascoltando lo scempio del dialetto…). E per cotanta “esperienza”, guadagno sul campo la facoltà di decidere il menu della serata!
Esordiamo con il “cuppetiello e zì Filippo”, cartoccio di panzarotti, arancini e quant’altro la “pastelleria fritta” partenopea può offrire… e devo ammettere che la “pizzella sugo e parmigiano” è quasi all’altezza di quella che preparava mia nonna! Cercando di dare un giudizio super partes: gusto autentico, fritto leggero ma impasto un po’ troppo denso per i miei gusti… e vabbè… sarà colpa dell’aria di Torino! Se proprio dovessi dare voti, un bel 7 e ½.
Intanto ci viene servito il vino, un buon Aglianico che si rivelerà azzeccato per il resto della cena… Ed infatti, signori e signore, ecco a voi….a’ “parmiggian’ ‘e mulignane” (parmigiana di melanzane)! Non potevo non ordinarla: particolarmente all’altezza, la melanzana mi è sembrata “fritta e rifritta” al punto giusto! Ottima… peccato sia sparita dai piatti in pochi secondi!! Voto: 8 e ½.
Arriviamo nel vivo… e qui casca l’asino! Purtroppo il menu del ristorante non prevede il piatto combinato che è un must della cucina napoletana: “sasicc e friariell” (salsiccia e friarielli… per chi non lo sapesse i friarielli sono una sorta di cima di rapa). Poco male, ordiniamo le due pietanze separatamente e quando ci vengono servite, componiamo un piatto unico guadagnando l’ammirazione del caposala che fa notare la cosa ad un cameriere esclamando: “è così che mangia un vero napoletano!” (a dire il vero avremmo dovuto infilare il tutto in mezzo sfilatino appena sfornato…). Purtroppo qui mi tocca essere particolarmente critico… se dei friarielli sono rimasto soddisfatto (quasi al pari di quelli che mangio a casa… “la mamma è sempre la mamma”) la stessa cosa non posso dire della salsiccia: troppo grassa, accompagnata da un crostino con maionese (“ma che c’azzecca?”) un contorno di patatine fritte e, mannaggia, servita “spaccata” (forse x ottimizzare i tempi di cottura…). Ma la salsiccia, e questa è una mia opinione, è bella in sé, con la sua consistenza e coerenza di salsiccia… non meritava di essere “ingiuriata” come in qualsiasi birreria del centro! Voto: 6 e ½ … grazie ai friarielli che tirano su la media (capisci ammè…)
Vabbè, forse natali e natali trascorsi a Napoli mi hanno abituato al meglio, ma è proprio in virtù di questo che ho particolarmente gradito le portate finali: “cucuzzielli a scapece” (zucchini condite con aceto… detto così sembra facile) e “mulignane a fungitiello” (melanzane trifolatate alla maniera di funghetti… detto così rimando ad un successivo post di ricette). Zucchini ineccepibili, idem le melanzane, anche se personalmente le avrei preferite più “saporite di sale”, voto: 8/9, per entrambe!
E qui casca l’Ixio! Devo ammettere che ciascuno dei piatti degustati, avrebbero meritato una serata a sè, non solo per evitare la sovrapposizione dei gusti, ma anche per scongiurare il pericoloso effetto “mattone sullo stomaco”… soprattutto per chi, come Ixio, si avvicina per la prima volta alla cucina partenopea… però, insomma, non potevamo non prendere il dolce! Anzi, una degna composizione dei dolci napoletani che ritengo più rappresentativi: babà, sfogliatella e zeppola… ottimi! Alla nostra richiesta di tris, il cameriere esclama qualcosa di irripetibile ad esprimere la resistenza dei nostri stomaci… ed in premio ci siamo meritati un buon limoncello, rigorosamente offerto!
Conclusioni: locale piacevole, grazie al personale si respira “aria di giù”, forse un po’ troppo affollato perché “alla moda,” il Regina Margherita merita senz’altro una nuova visita, magari per provare qualche primo piatto, un fritto di pesce, o più semplicemente una pizza… rigorosamente salsiccia e friarielli!
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